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sabato 21 agosto 2010

Le ombre lunghe del ‘900. Perché la Storia non è finita

di Michela Spartera il 12 agosto 2010
In “Le ombre lunghe del Novecento” (Mondadori 2010), Valerio Castronovo dimostra che quello della “fine della Storia”, teorizzato all’indomani del crollo del regime sovietico, era stato un grande abbaglio.
La Storia, da allora, non ha infatti mai arrestato la sua corsa.
Prima della caduta del muro di Berlino, Francis Fukuyama, politologo americano di origini giapponesi, aveva affascinato molti con la sua tesi annunciata nel saggio “The End of History”. Con quel titolo Fukuyama “intendeva rilevare che sia le ideologie totalitarie sia quelle liberali e socialdemocratiche avevano fatto il loro tempo“, aprendo così di fatto la strada ad una supremazia indiscussa del modello di democrazia occidentale ad economia di mercato a leadership statunitense; “in pratica, la globalizzazione con le sue maglie avvolgenti, annullando le distanze geografiche, avrebbe assecondato, insieme all’intensificazione delle relazioni commerciali, lo sviluppo dei rapporti di cooperazione fra i diversi Stati e la progressiva democratizzazione degli ordinamenti politici là dove essa non aveva ancora avuto modo di affermarsi“.
Il corso della Storia avrebbe da quel momento smesso di procedere in maniera tortuosa, e si sarebbe incamminata su di una strada univoca che, sulla scia dell’iperpotenza mondiale americana, (la quale avrebbe in tal modo coronato il suo “destino manifesto”), avrebbe in sostanza visto realizzarsi il suo “happy end”. Ma ben presto questa tesi, (che proprio perché apparsa precedentemente al crollo del muro di Berlino assunse i connotati di vera veggenza) nonostante il largo eco guadagnato, venne smentita.
La Storia del dopo ‘89, come appare chiaramente nell’analisi dell’Autore, non assomiglia affatto ad un cammino lineare verso i valori e i sistemi politico-economici propugnati dall’Occidente. Sono cambiati gli scenari, in parte sono mutati gli attori dato che di nuovi ne sono apparsi ed altri hanno cambiato il loro volto, ma il procedere a volte imprevedibile della Storia ha impedito quell’happy end in cui “si dava per assodato che la democrazia e l’economia di mercato avrebbero proceduto a braccetto, l’una strettamente intrecciata all’altra di modo da moltiplicarne potenzialità e forza d’attrazione”.
Valerio Castronovo ci racconta così in questo saggio, delineando un quadro esauriente, le problematiche che hanno impedito quell’improbabile happy end: dall’esplosione del nazionalismo etnico all’irruzione del fondamentalismo islamico. E, ancora, dal trauma dell’11 settembre e della comparsa alla ribalta della Storia del terrorismo ai dilemmi della globalizzazione, sino a ricostruire i motivi di quel ciclone finanziario che ha dissestato negli ultimi anni le economie del globo ed ha messo in dubbio la validità di quelle “regole del gioco” che fino ad allora apparivano incontestabili ed immodificabili. Non mancano le analisi del ruolo dei nuovi grandi attori sulla scena mondiale, dalla Cina, all’India, al Brasile di Lula, al Venezuela di Chàvez, o l’illustrazione di quella ridefinizione in atto degli equilibri geopolitici a livello di macroaree e su scala globale.
Uno scritto utile a comprendere le dinamiche di questi ultimi vent’anni, per risalire alla radice e capire i motivi di alcune problematiche cui l’Occidente, in alcuni casi, si trova ancora a far fronte. Un saggio che, nello spiegarci il perché sia stata un’ illusione quella della “fine della Storia”, pone in luce le sfide e le insidie che attendono ancora il corso degli eventi.
Valerio Castronovo ha insegnato Storia moderna all’Università Statale di Milano e Storia contemporanea all’Università di Torino. Direttore scientifico della rivista di scienze e storia “Prometeo”, già collaboratore alle pagine culturali della “Repubblica”, dal 2000 è editorialista del “Sole 24 Ore”. Ha curato l’edizione italiana della Cambridge Economic History (Einaudi 1974-1992), La società contemporanea (UTET 1987, con Luciano Gallino) e Storia dell’economia mondiale (Laterza 1996-2002). Fra i suoi libri più recenti: L’eredità del Novecento (Einaudi 2000), Le paure degli italiani (Rizzoli 2004), L’avventura dell’unità europea (Einaudi 2004), Un passato che ritorna. L’Europa e la sfida dell’Asia (Laterza 2006) e Piazza e caserme. I dilemmi dell’America Latina (Laterza 2007).
Autore: Valerio Castronovo
Titolo: Le ombre lunghe del Novecento. Perché la Storia non è finita
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2010

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