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martedì 31 marzo 2009

Mbeshtetje per Julianin "Lider"

Premtimi i demokracise eshte thellesisht revolucionar keshtu, qe asnjehere plotesisht i realizueshem: te vendosesh aresyen dhe konsensusin si dhe pasurine e mendimit si fonde te pushtetit. Pushteti, eshte origjina dhe zgjidhja e shume problemeve te Republikes dhe botes. Per kete aresye edhe kush nuk ndihet pjese e “sistemit te pushtetit” politik, ekonomik dhe kulturor duhet te okupohet sa do pak ne politike, i vetmi mjete jo i dhuneshem per te demokratizuar pushtetin dhe jo vetem , por edhe shoqerine. Ne kete sens, sipas meje kontributi i Julianit “Lider” eshte shume i rendesishem. Per kete aresye Ai meriton mbeshtetjen tone.
In sostegno di Julian

La promessa della democrazia e’ profondamente rivoluzionaria e, quindi, mai raggiungibile: sostituire la ragione e il consenso alla richezza e alle posizioni di rendita come fonti di potere. Il potere e la origine e la soluzione di molti problemi della Republika e del mondo. Per questo, anche chi non si sente parte del “sistema di potere” politico, economico e culturale dovrebbe occuparsi almeno un po’ della politica, l’unico mezzo non violento per democratizzare il potere e non solo ma, anche la societa’. In questo senso, secondo me anche il contributto di Julian “Lider” e’ molto importante. Per questo ragione, Lui merita essere sostenuto.

lunedì 30 marzo 2009

Misteret e planetit tone.

Mu duk me vend qe artikullin e marre nga Adnkross t'a ndaj me lexuesin e blogut tim.
Ne kete artikull tregohet qarte evolucioni dhe misteret e planetit tone. Ajo qe me terhoqi eshte fakti se ne perfundim te tij , nga autoret shprehet optimismi per nje klime me te favoreshme. Mendoj se te njohesh planetin ku jeton eshte e rendesishme per te ditur se si duhet reaguar ndaj tij, se si duhen perdorur burimet e tij. Sot tema e ndryshimeve klimatike, ngrohjes globale si dhe politikave mjedisore, jane pjese e qenesishme e reagimit qytetar, por jo vetem. Politikat shumeniveleshe ne planin global dhe ate europian, duke zbritur deri ne nivel rajonal jane ne plan te pare. Do te permendja : Protokollin e Kyotos, Starategjine Europiane te Zhvillimit te Qendrueshem , Agenda 21 nazionale e lokale etj. Cdokush ne se ngacmohet nga ky artikull nxitet te thelloje njohurite e tij ne kete fushe. Mendoj se ne jemi nje vend me uri per njohuri ne kete fushe. Ne se do te arrijme te sensibilizojme opinionin ne kete drejtim neser edhe reagimi do te jete me dobiprures. Ne kete rast ky opinion do te jete ne gjendje te gjykoj politikat mjedisore, si dhe te kete aftesi per te ndikuar ne permiresimin e tyre.

Roma, 30 mar. - (Adnkronos) - Nelle rocce tanti segreti del nostro pianeta, misteri che spiegano come si evolve la Terra. Un'evoluzione che e' il risultato della continua interazione tra energia proveniente dall'interno del pianeta e energia proveniente dal Sole. A sottolinearlo sono due ricercatori del Cnr, Marco Chiari e Arturo Raspini dell'Istituto di Geoscienze e georisorse (Igg) che spiegano: "Il modo in cui la Terra vive e muore, creando e distruggendo continuamente la propria superficie, e' stato svelato da poco".

"Solo dagli anni '60, infatti, -affermano i due ricercatori- si e' scoperto che la superficie terrestre e' costituita da placche litosferiche in lento movimento, che si scontrano e si assestano continuamente, generando catene montuose e oceani. Abitiamo un pianeta le cui parti, nucleo, mantello, crosta, oceani e atmosfera, sono intimamente legate da scambi di calore e di materia". "L'evoluzione della Terra -spiegano- e' il risultato della continua interazione tra energia endogena, proveniente dall'interno del pianeta, ed esogena, proveniente dal Sole". E per svelare questi complessi meccanismi i geologi studiano appunto i prodotti dell'evoluzione della Terra, le rocce.

"Duecentocinquanta milioni di anni fa, al passaggio tra le ere Paleozoica e Mesozoica, -spiegano ancora Chiari e Raspini- le terre emerse si raggrupparono a formare la Pangea, circondata da un unico, grande mare. Tra la placca Africana e quella Euro-Asiatica, nell'area equatoriale, c'era l'oceano della Tetide, nelle cui zone piu' profonde si depositavano sedimenti costituiti da resti di organismi planctonici a guscio siliceo, il cui studio ha permesso di scoprire quando l'oceano si e' formato e quando e' scomparso".

"Nelle aree meno profonde, invece, -continuano Chiari e Raspini- si accumulavano sedimenti costituiti in prevalenza da resti di organismi animali e vegetali a guscio calcareo, testimonianza fossile di forme che un tempo vivevano in quegli ambienti tropicali". Proprio decifrando queste rocce sedimentarie gli studiosi hanno ricavato dettagliate informazioni sul clima del passato che possono fornire contributi decisivi per la comprensione dei cambiamenti climatici in atto.

"Tra il Giurassico e il Cretacico Superiore, 190-80 milioni di anni -proseguono i ricercatori del Cnr- ci furono significative variazioni climatiche e oceanografiche accompagnate da notevoli cambiamenti biologici, come estinzioni di massa o variazione della fauna e della flora marine. Queste perturbazioni furono innescate da un incremento del movimento delle placche litosferiche, a cui segui' un'intensa attivita' vulcanica e una significativa immissione di gas-serra, soprattutto CO2, negli oceani e nell'atmosfera che indusse un innalzamento della temperatura, in parte paragonabile all'attuale fase di riscaldamento globale".

"Il nostro pianeta -spiegano ancora- reagi' a queste perturbazioni stoccando sul fondo del mare imponenti volumi di sedimenti ricchi di sostanza organica, i Black Shales, sottraendo all'acqua e all'atmosfera la CO2 in eccesso e favorendo, quindi, il ritorno a condizioni climatiche piu' favorevoli". Gli strati di rocce sedimentarie, concludono gli studiosi dell'Igg-Cnr, "sono le pagine di un libro che racconta buona parte della storia evolutiva della Terra". E ora tocca a noi leggerlo.

Info: www.cnr.it

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